Nell’antico norreno run significa “segreto” o “mistero”. Alcuni etimologisti sostengono che il termine runa rimandi anche alla nozione di iniziato, di “colui che conosce” : saggio o mago, sacerdote o sciamano.
Per quanto riguarda le origini, c’è chi sostiene che l’alfabeto runico derivi da quello latino, chi invece sostiene un’origine puramente germanica.
La scrittura runica è di tipo alfabetico, i segni si riferiscono a suoni. La successione dei caratteri si chiama Futhark, prende il nome dalle iniziali delle prime sei rune, ed è composto di 24 rune.
L’origine delle Rune rimane un mistero ancora oggi, si pensa possano risalire all’epoca neolitica.
Nella mitologia norrena la leggenda narra che:
Odino si fece legare per un piede all’albero sacro detto Yggdrasil, per nove giorni interi, dopo essersi perforato il fianco con la lancia. Sofferente e delirante, il nono giorno Odino scoprì i segreti delle rune. In seguito decise di insegnare agli uomini come inciderle e utilizzarle. Infine per sollecitarne il potere, Odino intonò dei canti segreti.
Le rune furono utilizzate come talismani magici per molti anni, poi in seguito gli fu dato uno scopo divinatorio.
Venivano scolpite anche sulle spade per potenziare la forza prima di una battaglia. Era però vietato l’utilizzo del ferro per scolpire, perché si diceva che quel materiale creava una dissoluzione della materia astrale.
Si diceva inoltre che andavano studiate perfettamente e che bisognava saperle gestire, perché chi non lo faceva, poteva avvertire degli eccessivi desideri sessuali.
Ancora oggi si consiglia di studiare approfonditamente le rune prima di utilizzarle.
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